Scheda informativa: 16) Metodo dell’impronta

Il confronto tra impronta ecologica di un paese con la sua biocapacità mostra fino a che punto il paese grava sul suo ambiente naturale. L’impronta ecologica è un modello di lavoro per rappresentare il consumo mondiale di risorse comparabili; questo consumo è effettuato con una serie di ricerche. Se l’impronta è più grande della biocapacità, il comportamento non è sostenibile. L’impronta ecologica: metodo Fonte: BAFU, www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/themen/21/03/01.html (modificato)

L’impronta ecologica (Ecological Footprint): L’impronta ecologica è una sorta di „contabilità di risorse“. Essa mostra come l’uomo sfrutta la capacità di rigenerazione dell’ambiente naturale. Il metodo prevede che il consumo annuale di risorse naturali (per l’alimentazione e la produzione di fibre, assorbimento di CO2 e come l’area di insediamento) in unità di aree produttive, che è necessario per fornire tali risorse in modo sostenibile e secondo il progresso tecnico. Così l’impronta ecologica esprime diverse forme di consumo come spazio necessario. Viene misurata in cosiddetti “ettari globali” (GHA): ettari con produttività media mondiale. Esso è costituito da attività di agricoltura, pascolo, silvicoltura, pesca, emissioni di CO2 e insediamenti.

La biocapacità: La biocapacità è una misura per la terra biologicamente produttiva e l’acqua, che è disponibile per persone che sono capaci di vivere per un anno secondo il progresso tecnico possibile: La terra biologicamente produttiva comprende terreni agricoli, pascoli, boschi, acque, ma non deserti, ghiacciai e mare aperto. E’ espresso il ettari globali (GHA).: Se l’impronta dell’umanità supera la biocapacità del mondo, che porta al sovrasfruttamento globale della natura, non è sostenibile e porta – tra le altre cose – a un aumento di CO2 nell’atmosfera.

Impronta ecologica per persona

=

Consumo

Efficienza delle risorse x Popolazione

Data la popolazione l’impronta ecologica può essere abbassata riducendo il consumo o attraverso una migliore efficienza delle risorse.

Biocapacità per persona

=

Area x Bioproduttività

Popolazione

Data la popolazione la biocapacità di un paese può essere migliorata attraverso pratiche di gestione più efficienti o aumentando la superficie; uno straordinario esempio può essere la gestione della Cina di terreni agricoli in Africa, per esempio in Mozambico, Zambia e Uganda. Se un’area della biocapacità pro capite è più grande dell’impronta pro capite, ci sono ancora riserve di biocapacità. Ma se è più piccola c’è un deficit (sforamento) della biocapacità. La crescita di una popolazione in un paese provoca quindi necessariamente una maggiore impronta ecologica e un alto deficit di biocapacità del rispettivo paese. L’impronta ecologica non misura tutto: L’impronta ecologica considera solo una parte delle dimensioni ambientali della sostenibilità: Le dimensioni della società e dell’economia vengono trascurate. Inoltre l’impronta misura il flusso e non la disponibilità di risorse naturali. La perdita di habitat, dalle risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili così come della biodiversità, il consumo di acqua dolce o l’inquinamento provocato da metalli pesanti e l’emissione di sostanze inquinanti biodegradabili non sono considerati. L’impronta ecologica quindi non è del tutto un indicatore di sostenibilità. JVO, 04/14